I need direction to perfection

E così ho passato l’intera giornata in un parco acquatico qui vicino.

La piscina più gettonata, dato che i fratelli che mi sono portata dietro hanno 8 e quasi 6 anni, è stata questa:

Svariate ore ad aspettare davanti a quegli scivoli perché entrambi volevano che li guardassi mentre facevano le loro prodezze, e a sopportare piagnistei, e a controllare che il fratello di 8 anni non affogasse la sorella di quasi 6 anni – che a metà pomeriggio ha cominciato a provarci e mi è sembrato piuttosto determinato, quel pazzoide –, e poi dovevano sempre andare in bagno, la piccola si è fatta male 856 volte e aveva sempre la candela fino alla bocca («Soffiati il naso!» «Ma tanto la candela è ancora corta!» – da una conversazione realmente avvenuta tra mia mamma e mia sorella), all’altro continuava a cadergli il costume ma lui continuava a farsi i cazzi suoi fregandosene altamente di avere il culo all’aria…ma non è andata così male, io la esagero ma poi alla fine mi sono divertita, che queste cose per me sono ordinaria amministrazione.

Intanto io giocavo a fare finta di essere bella. Fare finta è una delle cose che mi riescono meglio, ne ho avute diverse prove ultimamente. E oggi ho fatto finta di essere bella, di credermi bella, di sentirmi perfettamente a mio agio stando quasi nuda tra tutte quelle persone, ma la verità è che, se mi guardo, delle mie imperfezioni non me ne sfugge nessuna. E ho fatto finta di non odiare tutte quelle ragazze così perfette, anche se in effetti ne ho viste parecchie messe peggio di me, ma questo non mi fa stare meglio, non sono mica così stronza. E non voglio sentirmi dire che anche tutte quelle ragazze che mi sembrano perfette hanno i loro difetti, ce li avranno pure, ma loro sembrano non fare alcuno sforzo per mascherarli. Non voglio essere contraddetta, non voglio neanche essere capita, che se uno non è nella mia testa non può capire, chiamatemi presuntuosa ma tant’è.

“What do you think it’s going on?” “I feel too much. That’s what’s going on.” “Do you think one can feel too much? Or just feel in the wrong ways?” “My insides don’t match up with my outsides.” “Do anyone’s insides and outsides match up?” “I don’t know. I’m only me.” “Maybe that’s what a person’s personality is: the difference between the inside and outside.” “But it’s worse for me.” “I wonder if everyone thinks it’s worse for him.” “Probably. But it really is worse for me.

[TRADUZIONE: “Cosa credi che ti stia succedendo?” “Che sento troppo. Ecco che succede.” “Ma tu credi possibile che una persona senta troppo? Non è che sente solo nel modo sbagliato?” “Il mio dentro non corrisponde al mio fuori.” “Credi esista qualcuno con il dentro che corrisponde al fuori?” “Non lo so. Sono solo io.” “Forse la personalità è proprio questo: la differenza fra il dentro e il fuori.” “Ma per me è peggio.” “Temo che tutti credano che per loro sia peggio.” “Probabile. Ma per me è peggio davvero.”] Questa è la traduzione ufficiale, ma fa acqua.

La citazione è tratta da Extremely loud & incredibly close, che non per niente è il mio libro preferitissimo. Dico ‘non per niente’ perché Oskar Schell (il ragazzino che in questo passo sta parlando con lo psicologo) è uno dei pochi personaggi in cui mi sia mai capitato di immedesimarmi fino in fondo. Jonathan Safran Foer ha messo per iscritto quello che sento io. Cioè che il mio aspetto esterno non coincide con il mio aspetto interno, e che maledico la mia faccia e il mio corpo per non essere capaci di far trapelare neanche un briciolo di quello che ho dentro, che di una ragazza bellissima è facile credere che i suoi pensieri siano super affascinanti, ma di me?

Che per me è peggio davvero. E odio – ODIO – sentirmi dire che per tutti è peggio, perché non è vero. Per me è peggio.

Però – ripeto – sono diventata brava a fare finta. È un gioco quasi divertente, e forse un giorno o l’altro diventerò così brava che finirò per convincere anche me stessa.

Passando a riflessioni più frivole, vorrei spendere due parole sui bagnini. I bagnini sono veramente tutti dei fighi spaziali, e lo so che il bagnino figo è uno dei grandi cliché della nostra società, ma il punto è che certi cliché corrispondono a verità, tipo i giapponesi che fanno sempre le foto e fanno sempre le foto per davvero, e i bagnini che sono sempre fighi e sono sempre fighi per davvero, e non lo so come succeda, se essere fighi è tra i requisiti per fare il bagnino, magari ancora più importante che avere il brevetto, oppure se il fatto di essere bagnino ti rende improvvisamente figo, oppure boh, comunque non credo sia mio dovere indagare sulle cause e le concause di questo fatto, il mio dovere è semplicemente guardarli e sbavare, e pensare che se fossi depilata meglio, se avessi meno cellulite, se il colorito della mia pelle fosse decente (mentre invece mi ritrovo adesso con un’abbronzatura assolutamente a caso, con chiazze colorate che vanno dal rosa salmone al bianco sporco), se avessi meno pancia, se avessi meno smagliature, ma poi è inutile fare l’elenco di tutto quello che non va, se solo non fossi così da buttare…se solo fossi bella magari un bagnino mi guarderebbe. Qualcuno mi guarderebbe. E invece.

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17 risposte a I need direction to perfection

  1. nanalsd ha detto:

    Non posso dire che ti capisco sennò mi sbrani u_u
    Però, so di cosa parli!

    Ok, basta.
    Taccio!!

    Comunque i bagnini fighi sono un must.
    Peccato che ora che ho 22 anni (me vecchia T^T) siano tutti piccoli u_u”

    • pilar93 ha detto:

      Ahah grazie per non esserti allargata troppo con la comprensione! Comunque io di anni ne ho venti, e lì di bagnini ce n’erano di ben più grandi. *sbavata*

  2. zeusstamina ha detto:

    Seee… voi pensate che il bagnino sia figo… poi, in realtà, sono delle versioni bolse di questo 😀

    ghghgh… XD scusate… commento a caso, ma mi pareva troppo bello mettere quel giusto po’ di ignoranza nella figura del bagnino 😉

    • pilar93 ha detto:

      Vaaaaaa be, Mitch è IL bagnino. Non credo di averlo mai trovato figo sul serio, ma ha un suo perché essendo David Hasselhoff. Oggi invece ho visto bagnini che riuscivano ad essere fighi pur non essendo David Hasselhoff!

      • zeusstamina ha detto:

        Ahaha… Probabilmente sei una delle poche persone da qua alla Galassia di Vega (:P) che pensa che David H. ha il suo perché eheheh 😉
        Comunque ti do ragione su una cosa: Mitch ha posto uno standard come bagnino… c’è poco da fare, chiunque inizia quella professione deve vedersela con lui. Soprattutto per le corse al rallentatore 😀

  3. Vuc's ha detto:

    Io proprio non ti capisco. Potrei capire, ma non hai argomentazioni valide per sostenere la tua “bruttezza”. Ciao.
    Le fighe saranno anche fighe, ma anche loro hanno il loro fottutissimi problemi, le loro assurde paturnie… E la ruga… E la smagliatura… E l’abbronzatura… E il trucco… Ci son persone che son bellissime e non escono se non son sistemate!!! Ma che cazzo di vita è!?
    Non crearti problemi che non hai.
    Ciao.

  4. leparoledinessuno ha detto:

    Credo che i casini che abbiamo dentro, dobbiamo lasciarli ed elaborarli dentro.
    Il fuori, semplicemente, non esiste.
    E’ solo la raffigurazione che vogliamo dargli.

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